Lait Real: per noi il marchio della consapevolezza

A_scheda_azienda_DSCN1654Rid_destrasinistraRIDTaglWMCR

Due mucche brucano erba, libere nei pascoli aziendali

Abbiamo parlato spesso, su questo sito e sui nostri canali social, del modello produttivo a cui ci siamo ispirati per riconvertire la nostra attività verso una produzione sempre migliore. Migliore per l’ambiente che ci circonda, migliore per i nostri animali e per la salute dei consumatori.

Un modello che, quattro anni fa, individuammo all’interno del disciplinare di produzione del Latte Nobile. Ad applicarlo, in maniera esemplare, furono due professori dell’Università di Torino: Andrea Cavallero, esperto di praticoltura – oggi in pensione – e Giampiero Lombardi, attualmente docente presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari di quell’ateneo.

Grazie a loro, che ancora ci sostengono per la parte tecnico-scientifica, e grazie anche a noi, che quel disciplinare abbiamo adottato scrupolosamente, la nostra azienda produce un latte e dei derivati che non temono il confronto con il meglio che il mercato italiano oggi offra(1).

DSCN3783RIDdsWMCR

Uno dei sopralluoghi del Prof. Andrea Cavallero alla fine della stagione invernale. Qui è intento a spiegarmi dove intervenire per migliorare ulteriormente il pascolo

Obbligo di pascolo per un latte realmente superiore

Un latte per il quale – nelle scorse settimane – abbiamo deciso di intraprendere un percorso che garantisca alla nostra clientela la più assoluta eccellenza. Dopo quattro anni in cui le nostre mucche sono state nutrite con il buon fieno aziendale unicamente nelle stagioni avverse (gran caldo, gran freddo, forti precipitazioni) e nella maggior parte dell’anno attraverso il pascolamento, quello che serviva adesso era uno scatto in avanti.

Uno scatto che poteva arrivare solo con il raggiungimento della piena consapevolezza di quanto siamo stati in grado di fare; un traguardo suggellato dall’adozione di un nuovo marchio che ci permetterà a breve di approdare ad un disciplinare di produzione in cui erba verde e pascolo siano obbligatori, per un tempo minimo – si presume – di 200 giorni all’anno (nel 2016 ne abbiamo raggiunti 225!).

Brucare, oziare, libere nei prati aziendali. Eccolo il prototipo delle mucche felici! Notate anche uno degli aironi guardiabuoi, tornati nei nostri pascoli dopo anni di assenza

Brucare, oziare, libere nei prati aziendali. Eccolo il prototipo delle mucche felici! Notate anche uno degli aironi guardiabuoi, tornati nei nostri pascoli dopo anni di assenza

È per questo che d’ora in avanti il marchio “Latte Nobile” cederà il passo all’effige del “Lait Real”, in un percorso evolutivo che non possiamo non manifestare al mercato. Per comunicare ai consumatori due sostanziali cose: l’autentica “piemontesità” del prodotto (legato all’erba e al fieno locali, e al terroir, come direbbero i francesi) e la più alta nobiltà possibile, che solo dall’alimentazione a base d’erba fresca può derivare.

Il processo che ci auspichiamo di innescare nel medio termine, attraverso l’esempio che offriremo ai nostri colleghi, è quello di vedere il buon latte dell’erba fiorire in tutto il Piemonte, e dal Piemonte in ogni territorio in cui l’allevamento estensivo delle bovine da latte sia realmente praticabile. Un latte in grado di garantire ai consumatori tutto il meglio che questo straordinario alimento può offrire (grassi insaturi, antiossidanti, sali minerali, vitamine biodisponibili), se prodotto come noi lo stiamo producendo da anni.

Un alimento che, oltre ad essere buono per il consumatore, garantisce alle mucche il benessere animale reale e al territorio il recupero di un’invidiabile biodiversità: dalle erbe stesse del pascolo ad insetti, uccelli e mammiferi selvatici tornati a ripopolare i nostri prati (coccinelle, rane, lepri, aironi guardabuoi, germani reali e altri ancora).

Un latte, concludendo, che rafforzi il suo legame con il territorio, che sia diverso nelle sue mille sfumature, giorno dopo giorno, e che nutra al meglio i consumatori più esigenti ed informati, senza diventare però un genere di lusso. 

Claudia Masera

Villastellone, 29 aprile 2017

____________
(1) Dalle analisi di laboratorio effettuate dall’Istituto Zooprofilattico di Brescia nel settembre del 2016 per conto del settimanale web Qualeformaggio, il nostro latte (clicca qui, leggi e visualizza la tabella in basso) è risultato migliore del celebrato biodinamico bavarese Berchtesgadener in quanto a trans isomeri e CLA

About Author: Claudia Masera

blog_claudia

Il blog di Claudia

Il diario di bordo della prima azienda che nel Nord Italia ha riconvertito da allevamento intensivo ad estensivo [...]

DSCN1170RidWMCRIl valore dell'erba (e del buon fieno polifita)

È importante che i prati contengano almeno quattro diversi tipi di essenze foraggere (graminacee e leguminose).. Di prossima pubblicazione!